mercoledì 30 gennaio 2013

Martedì 29 gen 2013

Marchino, La Rosa, Parigi, Gianvito, Pasquale (VS) Claudio, Marco, Ale, Massimo, Mattia
8 a 6 ?

E questa è la classifica con la percentuale tra le partite giocate e vinte:





...invece in questa classifica ho aggiunto un punto percentuale per ogni partita vinta, così chi ha giocato di più e vinto di più avrà anche una percentuale maggiore.


quale vi piace di più ?


giovedì 24 gennaio 2013

Percentuale di vincite

Per farvi capire il significato della classifica, vi mostro le percentuali di vittorie rispetto alle partite giocate fino a questo momento, tenete presente che nell'ultima partita di luglio verrà stilata la percentuale finale, e vedremo chi sarà il calciatore fondamentale a far vincere la propria squadra.




100%  Marco


71.4%  Marchino


66.6%  Mattia e La Rosa


50%  Claudio, Massimo, Gianni e Ale


33.3%  David e Parigi


28.5%  Leo


22.2%  Gianvito


e a zero ci sono Paolo, Pasquale e Piero 
che non hanno vinto mai una partita.


...sono stato spiegato?




mercoledì 23 gennaio 2013

Martedì 22 gen 2013

Claudio, Parigi, David, Gianvito, Leo (VS) Marchino, Marco, La Rosa, Ale, Mattia
risultato 4 a 5...



giovedì 17 gennaio 2013

Quanto conta la fortuna nel calcio?


È determinante nel 40% dei casi, ci risponde Luigi Curini dell'università di Milano. ha calcolato l'incidenza del fato sui risultati delle partite di serie A



“ La palla è rotonda”, ripetono spesso tifosi e commentatori sportivi. Vogliono dire che il calcio è imprevedibile e nel football la fortuna ha un ruolo decisivo. Oggi, grazie a un professore dell' università di Milano, siamo in grado di specificare quanto: oltre il 40%. Niente male, vero? Vuol dire che su 10 partite disputate in Serie A, 4 sono determinate dalla sorte, vale a dire dalla palla che batte sul palo ed entra (o esce), dal tiro della domenica, dal rimbalzo fortunoso che inganna il portiere. 

La conclusione è di Luigi Curini, che insegna scienze politiche alla Statale, tifa Inter e si è divertito a calcolare in uno studio l'incidenza del fato nei campionati di della massima serie dal 1946 a oggi. Per farlo non ha guardato ogni singolo incontro degli ultimi 6 decenni, ma ha utilizzando una metodologia statistica impiegata anche negli sport professionistici americani. E il risultato è che il fattore C negli ultimi 66 anni di Serie A ha pesato, in media, per il 42%. “ In sostanza, possiamo dire – spiega Curini a Wired.it – che un po' meno della metà delle partite disputate dal dopoguerra a oggi si è conclusa come se il risultato fosse stato deciso dal caso”.

Meno fortuna... - Per elaborare la percentuale da attribuire alla sorte e dare un po' di precisione ai luoghi comuni dei tifosi, Curini – la cui ricerca risale al 2011 ma è passata fin qui inosservata al di fuori degli ambienti accademici - calcola la distribuzione effettiva delle vittorie di un campionato e la paragona con la distribuzione che risulterebbe se a decidere di ogni incontro fosse il lancio di una moneta. La differenza dà la misura dell'incidenza del fato. Nella stagione 2011-12, vinta dalla Juventus (che Curini ha analizzato in esclusiva per Wired), per esempio, la fortuna ha contato per il 38% (+ 5% rispetto all'anno precedente). Effettuando lo stesso calcolo per ogni campionato post-bellico il professore ha scoperto che la sorte ha avuto un ruolo più preminente nel 1956-57 dove la Dea bendata ha deciso il 75 % degli incontri (per la cronaca, lo scudetto lo vinse il Milan). Mentre la stagione meno fortunosa è stata il 2005-06 quando il fattore C ha inciso per un misero 20 % di partite (e alla fine trionfò la Juve). Osservando la tendenza lo studio rivela inoltre un dato che fa riflettere: nel corso del tempo il ruolo del caso è andato progressivamente diminuendo. Da una media del 50 % negli anni Cinquanta, si è passati al 40 % delle decadi Sessanta e Settanta e, dopo un balzo negli anni Ottanta (oltre il 45 %), la caduta libera: 40% negli anni '90 e poco più e 30 % negli anni 2000. Questo trend, fra l'altro, non è una mera curiosità statistica ma ha implicazioni sul fenomeno Calcio nel suo complesso.

… meno equilibrio - Declino della fortuna significa infatti anche, come specifica l'autore, declino dell'equilibrio della competizione. Quanto più le forze in un campionato si equivalgono tanto più aumentano le probabilità che un match sia deciso da un colpo estemporaneo o da un fattore casuale. E, a quanto pare, l'imprevedibilità piace agli spettatori se è vero che lo studio dimostra che esiste una correlazione tra l'andamento del ruolo della sorte nella Serie A e numero di tifosi alle partite (tecnicamente un “r” di Pearson di 0,41): vuol dire che più i risultati sono determinati dal caso, più la gente va allo stadio. “ Tutti gli studi – osserva Curini - dicono che un evento sportivo si vende soprattutto in relazione a due fattori: la qualità dei contendenti e l'incertezza sul risultato finale. E' per questa seconda ragione che negli sport americani hanno introdotto meccanismi come il tetto ai salari che riducono le differenze economiche: cercano di mantenere equilibrio tra i partecipanti”.

Tutta colpa della tv? - Insomma, il calo degli spettatori che ha caratterizzato i nostri campionati negli ultimi decenni è da attribuire a tornei più scontati? Almeno in parte sì, è la risposta dello statistico, che ha pure scoperto i fattori che più hanno reso la competizione meno incerta. Tra questi c'è l'aumento delle squadre che partecipano al campionato. Secondo i calcoli di Curini, infatti, un maggior numero di contendenti restringe l'impatto della dea bendata: 2 formazioni in più vogliono dire un 4% di fortuna in meno. Tuttavia, il singolo elemento che più ha determinato il calo dell'equilibrio è un altro: l'introduzione dei diritti televisivi negli anni '90. Le risorse della televisione e la loro distribuzione diseguale tra le squadre hanno infatti ridotto il peso della sorte in un campionato di un buon 38%, ovvero i più forti hanno cominciato a vincere sempre più spesso.

L’impatto di alcuni fattori sul peso della fortuna nel campionato di serie A

Numero squadre
Passaggio da 17 a 19 squadre
-4%
Diritti tv
Introduzione dei diritti TV
-38%
Stranieri
Possibilità di tesserare calciatori stranieri
+16%
Post-Mondiale
Campionato di calcio post-mondiale
+8%

Soluzioni - Dunque, dice la statistica, chi accusa la televisione di tenere la gente lontana dagli stadi ha ragione, anche se il motivo è diverso da quello addotto più spesso. La televisione infatti ha un effetto negativo sulle presenze alla partita ma in gran parte è indiretto: i denari dei diritti tv aumentano la differenza tra squadre forti e deboli e contribuiscono a diminuire l'equilibrio del campionato, fenomeno che, a sua volta, induce le persone a disertare lo stadio. Se è così, allora, portare più tifosi alla partita non è un'impresa impossibile: basterebbe distribuire meglio le risorse della tv e rendere i campionati più equilibrati e incerti. Sembra buon senso ma non accadrà tanto facilmente. “ E' una questione di incentivi”, dice Curini. “ Le grandi società hanno interesse ad avere tornei nazionali sempre meno equilibrati per massimizzare le chance di entrare in Champions League dove girano più soldi”. Rassegniamoci, dunque, la palla non è più rotonda come una volta.

DATI
42%: incidenza della fortuna in Serie A dal 1946 a oggi
75,9 %: maggiore incidenza della fortuna in un campionato (1956-57)
20 %: minore incidenza della della fortuna in un campionato (2005/06)

TABELLE
Ruolo della fortuna nei principali campionati di calcio europei

2011/12
2010/11
2009/10
media 3 anni
Ligue 1
35,00%
61,00%
38,00%
44,00%
Bundesliga
26,00%
44,00%
47,00%
39,00%
Serie A
38,00%
33,00%
38,00%
36,00%
Premier League
24,00%
46,00%
23,00%
31,00%
Liga
25%
26,00%
19,00%
24,00%


fonte wired.it

martedì 15 gennaio 2013

Martedì 15 gen 2013

Claudio, Marchino, Larosa, Gianvito, Massimo (VS) Mattia, David, Leo, Ale, Parigi
risultato 4 a 8....

mercoledì 9 gennaio 2013

Martedì 8 gen 2013

Marchino, Mattia, Claudio, Larosa, Massimo (VS:) David, Ale, Leo, Gianvito, Parigi
5 a 3 ... tutti a casa